Esiste sempre un costo nel non fare nulla in un mondo che cambia, dove il vantaggio competitivo è sempre temporaneo”

L’obiettivo di una ‘Composable Enterprise’ è quello di facilitare l’adozione di sistemi e tecnologie che permettano al business di coltivare il proprio vantaggio e restare al passo delle esigenze del mercato.

A parole non fa una piega, come passare un po’ di tempo con chatGPT di OpenAI, che ricombina testi, pensieri, parole, opere….

Il concetto è stato ben sviluppato da Gartner, che parla di ‘pensiero componibile, di ‘architettura componibile’ e di ‘tecnologie componibili’ già da parecchio tempo. Forse in anticipo rispetto alla maturità dei sistemi tecnologici.

Perché è importante?

Perché impone di avere una chiara padronanza di obiettivi e processi, un continuo allineamento tra strategia e azione. E quindi permette di reagire e abituarsi ai cambiamenti. Ma se sembra così semplice perché non sempre avviene? Perché il percorso prevede un impatto non solo tecnologico, quindi occorre creare giuste connessioni e non è facile.

Come ci si arriva?

Superando il concetto di piattaforma, peraltro fondamentale, dove sono presenti servizi accessibili e subito adattabili alle nuove esigenze, e reintrodurre il concetto di riutilizzo. Per superare questo concetto i sistemi utilizzati devono essere riutilizzabili: un pezzo di un software esistente diventa parte di un nuovo servizio o estende un processo esistente.

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E l’ERP, ad esempio, come rientra e in cosa?

Con un esempio è semplice: per ottimizzare un’area aziendale, come la pianificazione della produzione si possono utilizzare i dati dell’ERP e gestire un problema con nuovi vincoli  e ottimizzare i fattori produttivi per obiettivi non convenzionali, con l’aiuto di altri servizi / software che dialogano a chiamata in modo bidirezionale, push and pull, con informazioni che sono disponibili in entrambi i sensi, ad esempio.
Per le aziende potrebbe anche esser il modo di  facilitare l’introduzione di nuovi servizi o prodotti con specifiche più in linea con il mercato , aumentare la collaborazione interna ed esterna. Per i system integrator l’occasione per essere distintivi e specializzati. Per il mondo della ricerca un modo per avvicinarsi con facilità. Per l’ambiente e il territorio il modo di interagire per gestire i rischi non finanziari. Sempre attraverso la tecnologia con l’intento , per l’impresa di imparare dai dati e durare nel tempo, quindi diventare Intelligente e Sostenibile.

Eppure,  l’equilibrio tra flessibilità e stabilità spesso genera incomprensioni, cambio repentino di strategia in base all’urgenza e causando insuccessi. Forse le attività a valore sono nascoste, forse occorre semplicemente condividerle.

Magari è sufficiente iniziare  creare un ‘percorso’ verso una impresa componibile iniziando a capire come vengano utilizzati i sistemi, gli scopi e il valore aggiunto, non solo pensando ad automatizzare. Abbiamo scelto un punto di inizio che possa mettere in gioco anche noi stessi, partendo dal fatto che con diversi punti vista, quello del mercato, di chi utilizza i sistemi e del lean thinking si possano evitare sprechi ed evolvere più rapidamente.

Partiamo dal ValueUP, il punto di arrivo non lo conosciamo ancora.

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